ReLife è uno dei più innovativi player dell’economia circolare nel nostro Paese. Fondato nel 2018, da un’idea nata nel 2014 e coinvolgendo aziende attive nel settore da diversi decenni, il Gruppo si occupa di raccolta e trasformazione di rifiuti valorizzabili, con posizioni da leader in Italia nella selezione e nel trattamento della carta da macero.

Nel modello di circolarità di ReLife, il Cliente è il centro di tutte le energie. ReLife offre un servizio di raccolta rifiuti nel massimo rispetto della normativa, con costi contenuti e minimo impatto ambientale, grazie alla capacità di trovare nuovi mercati e attrezzature ecosostenibili. ReLife ha deciso di integrarsi nella catena del valore, per tornare ai Clienti restituendo nuovi imballaggi e materiali prodotti con i loro stessi rifiuti.

LA STORIA DELL'AZIENDA

Relife è una storia che viene da lontano, una realtà che inizia negli anni ’50 con strumenti semplici e poverissimi e si sviluppa negli anni con l’attività di raccolta della carta. Successivamente si è consolidato il lavoro nel settore della raccolta e del riciclo dei materiali come conseguenza del benessere che si è diffuso nella società dei consumi, che ha causato la moltiplicazione di scarti di origine urbana e industriale.

Nel 2014 nasce il progetto ReLife per diffondere la cultura del recupero sul territorio: una nuova struttura manageriale che con il supporto di Xenon, Fondo di Private Equity, tramite acquisizioni, e allarga il network e il proprio raggio d’azione a tutto il territorio nazionale.

Il Gruppo rappresenta un’eccezione nel panorama italiano, in cui la conduzione famigliare è la regola, avendo raggruppato 8 società in soli due anni, tra il 2015 e il 2016 per offrire e garantire qualsiasi servizio ambientale in tutto il Nord Ovest.

Nel 2018 un ulteriore sviluppo nei processi di integrazione orizzontali e verticali porta all’inserimento nella compagine societaria di Cartiera Bosco Marengo, produttore di cartoncino da carta e cartone da macero, finalizzato a generare il massimo valore nella filiera del riciclo.

Nel 2019, Alia Servizi Ambientali SpA e ReLife SpA costuiscono ReAl srl, società mista pubblico-privata per il riciclo di carta e cartone in Toscana, creando una nuova filiera fortemente orientata allo sviluppo dell’economia circolare nel più importante il distretto cartario d’Europa.

Il 2021 è l’anno della svolta: il sogno partito nel 2013 diventa realtà industriale per dare compimento nel perimetro aziendale dell’economia circolare.

ReLife realizza l’integrazione industriale attraverso il network di impianti delle quattro unità produttive Reycling, Paper Mill, Paper Packaging, Plastic Packaging.

F2i Fondo per le Infrastrutture Sostenibili investe nel settore dell’economia circolare attraverso il Gruppo ReLife, di cui ha acquisito il 70%, proiettando il Gruppo verso un’ulteriore crescita.

1 febbraio 2022

Diventa ufficiale il cambio di nome che segna lo storico passaggio dalla dimensione locale di singole imprese a quella di divisioni produttive di un player nazionale; il Gruppo è pronto a competere a livello internazionale nel settore dell’economia circolare, attraverso la produzione di imballaggi sostenibili e certificati per la riduzione della CO2.

All’interno delle quattro divisioni, le aziende Valfreddana, Usvardi, Ecolfer e Benassi assumono un’unica ragione sociale: ReLife Recycling. Plastipoliver e Cartiera Bosco Marengo diventano rispettivamente ReLife Plastic Packaging e ReLife Paper Mill. Infine, General Packaging assume la nuova denominazione di ReLife Plastic Packaging.

La distribuzione territoriale delle divisioni del gruppo, con i suoi 18 impianti nel centro-nord Italia e 56 linee di produzione, è determinata da un criterio di vicinanza: stabilirsi vicino ai luoghi dove si costituisce il rifiuto per abbattere sia le emissioni di CO2, che i costi legati al trasporto e alla gestione. Per questo motivo ReLife si impegna ad avere un lavoro di raccolta e recupero di rifiuti urbani e industriali con un raggio limitato, sia a livello economico che ambientale, perché la logistica dei trasporti impatta sulla carbon footprint.

Sebbene il gruppo sia giovane, le aziende delle quattro unità produttive Reycling, Paper Mill, Paper Packaging e Plastic Packaging hanno una lunga esperienza nel settore. Il network si distingue per un modello di business orizzontale, basato sull’allargamento della base dei Clienti che pensano, progettano, producono e organizzano il lavoro secondo i principi dell’economia circolare.

In 7 anni, Relife è diventato il primo operatore privato italiano nel riciclo della carta e del cartone, la cui forza innovativa risiede nella gestione dei rifiuti, integrata come primo anello lungo tutta la catena del valore, esaltando tutte le opportunità del riciclo di materia, con l’obiettivo di azzerare completamente il ricorso a forme consuete di smaltimento.

Per ridurre l’incremento dello scarto da selezionare che si accompagna ad un alto tasso di raccolta differenziata il Gruppo ha progettato un modello ReLife per trasformare il “rifiuto del riciclo” in energia alternativa da impiegare in sostituzione del carbon fossile. Il nuovo impianto ReFuel a Silvano d’Orba (AL), trasformerà 140.000 ton di scarti del riciclo nella migliore alternativa ai combustibili tradizionali e permettere a cementifici e centrali termoelettriche di dare una svolta concreta alla loro carbon footprint. La realizzazione dell’impianto che, a prima vista, può sembra una discontinuità industriale rispetto al piano strategico del Gruppo orientato a massimizzare il riciclo, è, in realtà, un investimento in piena coerenza verso tali obiettivi: massimizzare la fase di riciclo e minimizzare, fin quasi ad azzerare, il conferimento in discarica.

ReLife garantisce una filiera tracciata in tutti i passaggi: il rispetto del futuro è il più grande vantaggio competitivo del presente. Un approccio che rende ReLife non soltanto i primi, ma forse gli unici nei fatti.